C’era una volta un pianeta incandescente di nome sole, che girava intorno ad un altro pianeta, che era stato denominato terra dagli dei da cui era stato creato. Un giorno gli dei del sole divennero così fieri della propria creazione, così spavaldi e pieni di sé, che impazzirono, e si misero in testa di invertire il moto di rotazione dei pianeti. Fecero sì che la terra si muovesse intorno al sole e intanto ne fermarono il movimento, in modo tale da poter osservare meglio e più da vicino la loro brillante creazione. La terra si trovò così a vagare per la prima volta nello spazio, fino ad incontrare meteoriti e correnti ascensionali, divenne soggetta all’influenza degli altri pianeti e delle maree, continuò a roteare pericolosamente nell’universo sotto gli occhi divertiti degli dei.
Gli abitanti della terra però, a causa di quel cambiamento inaspettato, divennero mortali e dunque progressivamente sempre più nervosi e in preda a continui problemi fisici e mentali. “Dio mi fulmini se questa non è la peggiore scelta che abbiamo mai fatto” Esclamò dal nulla Dioniso. “Sono passati solo 7 giorni e la gente sembra essere impazzita, quando sono di vedetta non vedo nessuna orgia, nessuna ricerca dell’oblio, dell’abbandono completo al caos, da quando non sono più immortali questi qui hanno tutti paura di morire, sono diventati tutti isterici. E per cosa lo abbiamo fatto poi? Per vedere se con una data di scadenza il giochino che abbiamo creato sarebbe diventato più interessante.” “Pensi che ti vada male?” Disse Artemide. “Io sono la dea della caccia, e da quando abbiamo invertito il moto di rivoluzione non ho ricevuto nemmeno un sacrificio. Sembra quasi che gli uomini abbiano completamente dimenticato come si uccide un animale, o che abbiano troppa paura di essere uccisi persino da un cervo per provare a cacciare.” “Non è giusto!” Ares infuriato li interruppe: “è assurdo! Io non ho visto un singolo combattimento in tutta quanta la terra. Nemmeno una scazzottata tra amici. La nostra idea avrebbe dovuto portare massacri e distruzione, ma gli uomini sembrano essere troppo spaventati per combattere. Se deve essere così, tanto valeva non rischiare di vederli impattare con noi dopo qualche millennio, visto che non sembrano voler prendere alcuna iniziativa. Erano meglio quando non morivano.” “Io avrei più motivi di tutti per lamentarmi.” Disse Afrodite. Se voi tutte siete divinità che richiedono dei sacrifici e che talvolta presuppongono dei rischi nell’adempimento al proprio volere, io esigo solamente amore come pegno, eppure gli umani non sembrano essere più capaci di amare, si accoppiano tra di loro solo a scopo ludico o più raramente riproduttivo, a parte questo nella maggior parte dei casi si odiano in segreto. Organizzassero almeno delle feste a cui partecipare per conoscersi meglio. L’androgino si fece avanti con fare seccato: “Ieri gli uomini copulavano tra di loro senza fare troppi problemi, oggi si chiamano tra loro “frocetto” per insultarsi. Già sono appena diventati mortali, dovrebbero almeno concedersi il diritto di succhiare cazzi senza essere insultati!” “Non sono solo gli umani ad essere maltrattati”, evidenziò Anfitrite, con la voce tremante per lo sconforto. “La settimana scorsa sono morti 3,5 miliardi di pesci per colpa delle scosse d’assestamento e delle onde anomale, di questo passo non rimarrà più nessun pesce nel mare! Guardate Poseidone, è così preoccupato che non mi degna nemmeno di uno sguardo, se ne sta tutto solo su quella collina laggiù a lanciare il tridente nel mare per poi andare a riprenderlo, è da giorni che lo fa.” “è vero, Non fa altro, deve essere distrutto!” disse Proteo. “Silenzio!” esclamò Zeus tonante. Fregandosi le mani disse:
Avete tutta l’eternità davanti a voi e non riuscite a stare buoni per 7 giorni? Dovete avere pazienza! Se non lo avete notato gli uomini sono già sulla retta via per farci divertire, ho già scambiato la moneta con il baratto ed Efesto ha provveduto ad iniziarli all’uso della ruota e delle armi. Sono solo spaventati. Vedrete che cominceranno presto a scopare a più non posso, a succhiarsi cazzi a vicenda, a massacrarsi e a cacciare. I pesci inoltre si sono già adattati alla nuova situazione, quelli andati persi non erano pronti al cambiamento, ma creeremo nuove specie, non temete. Abbiamo scelto di invertire la rotta dei pianeti per renderli mortali e migliorare lo show e vi assicuro che non ce ne pentiremo, ci sarà da divertirsi.” “Si, si!” urlarono gli dei di nuovo felici. “Gli umani ne faranno delle belle, delle belle!” Dioniso intanto si schiarì la voce: “Ahem. Avete tutti buone ragioni per protestare. Ma mi sembra che ciò che dobbiamo davvero fare sia invertire il moto di rivoluzione e far tornare le cose come stavano prima, perché se continuiamo a fare roteare la terra intorno al sole entro qualche millennio finirà con l’impattarci addosso. Ho fatto i calcoli, anche Ares ha ammesso questa possibilità. A quel punto la nostra preziosa creazione, che tanta fatica e ingegno ci è costata, verrà distrutta e non potrete più protestare per i diritti degli esseri che vi sono devoti. Prima o poi il loro pianeta esploderà e voi non potrete più giocare con le loro vite”. Ma nessuno lo degnò d’attenzione, perché era un Dio schivo e raramente partecipava alle feste organizzate sull’Olimpo. Zeus ed Era intanto, dal loro talamo li avevano osservati ed ascoltati.
Si scambiarono degli sguardi compiaciuti, poi ad un gesto del re degli dei, Era scese dalle coperte e andò nel peristilio, dove erano riunite tutte quante le divinità che avevano appena discusso tra loro. Assunse un’espressione serissima in volto e poi disse: “Figli miei, devo ammettere che sulla terra sono accadute cose davvero imperdonabili. Non c’eravamo resi conto di quanto brutta fosse la situazione prima di sentire le vostre proteste. Vostro padre è un uomo di buona volontà e vuole compiacere le vostre passioni e i vostri vizi, come sempre. Ma, ehm, sapete è anche un uomo piuttosto testardo e non gli piace che gli si vengano mosse proteste così furiose senza una ragione valida. Infondo la scelta di invertire il moto di rotazione dei pianeti era stata accettata quasi all’unanimità da tutti quanti voi se non ricordo male. Perciò da oggi in poi ha deciso di bandirvi dalla terra tutti quanti, chiunque oserà uscire dall’Olimpo non potrà più farvi ritorno. Non potete più interferire con le vite degli esseri umani, non avrete più questo privilegio. In compenso potete fargli delle richieste specifiche sulle modifiche che volete apportare sul pianeta e lui le accetterà di buon grado, se esprimerete in modo pacifico la vostra opinione e senza violare le regole”. Detto questo, Era raggiunse di nuovo suo marito nel talamo. Mentre se ne andava gli dei gli urlavano dietro: “Stronza! Dittatrice! Lecchina di Zeus!”. Ma nonostante questo obbedirono al re degli dei e non scesero mai più sulla terra. Si riunirono in un gruppo e si misero a giocare d’azzardo per interi secoli, scommettendo sulle vite degli esseri umani: “Io scommetto dieci delle mie ninfe che non ci sarà alcuna guerra per almeno 100 anni”, urlò Ares. “Io scommetto una notte d’amore che non arriveranno a concepire l’idea di vincolo d’amore e di matrimonio prima di 200!” disse Afrodite, rassegnata. “Io invece scommetto i frutti di un mese del mio lavoro che si estingueranno per una pandemia prima di poter impattare con il sole, sono troppo deboli”, urlò Efesto, il fabbro degli dei. “Io scommetto un giorno gratis sul mio carro dorato che nessuno avrà il coraggio di infrangere il volere di Zeus” disse Apollo in maniera strafottente. “Io scommetto 20 dei miei migliori efebi che dal modo in cui questi stupidi esseri si stanno evolvendo, non arriveranno mai a concepire il sesso come una libera e divertente esperienza senza etichettarsi!” urlò l’Androgino. “Io scommetto che se non la smetteranno di mangiare i pesci disobbedirò alla regola di Zeus scenderò sulla terra per massacrare tutti quanti, vincendo la scommessa di Apollo. Insomma le mie povere creature sono già così poche!” urlò Poseidone in lacrime. Passarono diversi secoli quando un giorno Zeus, che era perennemente sulla terra per risolvere vari affari e agevolare il progresso della società umana, tornò sull’ Olimpo. Il re degli dei si chiuse nel talamo per confabulare con Era in gran segreto. I due parlarono per circa quindici giorni, a quel punto Zeus uscì nel peristilio e con grande benevolenza annunciò le modifiche che aveva apportato alla terra.
“Figli miei come avrete potuto notare da quassù, le cose sulla terra cominciano a girare nel verso giusto. Rivelando abilmente la mia infinita presenza li ho iniziati alla religione e convinti in maggior parte dell’esistenza di un aldilà. Questo li ha già confortati tantissimo, i loro volti non sono più l’immagine della disperazione e nessuno di loro semina il panico preannunciando la morte che incombe. La speranza gli ha fatto tornare la voglia di vivere e creare vincoli sociali più stabili, presto cominceranno a sposarsi tra di loro e a creare legami di amicizia, non temere cara Afrodite. E voi, Dioniso, satiro, ninfe, Androgino e tutte le altre divinità voluttuose, i divieti e le imposizioni che la religione ha portato nel loro mondo hanno spinto la popolazione verso la più totale lubricità. Già si vedono sulla terra strane forme di depravazione e perversione, di quelle che sanno meravigliosamente offendere il senso del pudore, già hanno cominciato ad apprezzare la sodomia, presto arriveranno anche ad accettare l’omosessualità come una cosa normale. Inoltre l’invenzione della moneta li ha resi estremamente avidi ed assetati di potere, già hanno ripreso a scannarsi per un tozzo di pane come quando non potevano morire. Mio caro Ares, dai loro modo di organizzare forme di società un tantino più evolute e vedrai che ti organizzeranno delle guerre coi fiocchi. E in quanto a te fratello, non mi è piaciuto affatto il tono di sfida che hai usato nei miei confronti, mi è stato riferito che eri parecchio scontento del modo in cui i pesci sono morti a causa del moto di rotazione alterato e delle attività ittiche. Tuttavia sono un dio magnanimo e ho deciso di accontentarti comunque creando 100 nuove forme di pesce adatte a vivere in un mare costantemente in movimento, soggetto ai venti e alle maree. Contento?. Dopo questo discorso Zeus si chiuse con Era nei suoi alloggi e a nessuno fu dato il permesso di parlare.
“Sono passati centinaia di anni e a parte gli omicidi politici e qualche assassinio insensato, a parte la nascita della schiavitù e qualche altro piccolo passo in avanti verso la distruzione e il massacro, come la creazione di piccoli eserciti cittadini o personali, non vedo nemmeno l’ombra di una guerra mondiale avvicinarsi da queste parti.” Lamentò Ares. “I maschi si inchiappettano tra di loro e si succhiano i cazzi come dice Zeus sì, è vero, ma solo in segreto, nella maggior parte delle società l’omosessualità in realtà è disprezzata, al massimo tollerata nelle alte cerchie a causa dell’anarchia del potere, oppure in piccoli gruppi chiusi, che comunque sono sempre isolati ed emarginati. Tutto ciò non ha alcun senso!” disse Androgino. “Le donne cercano solo doti cospicue e regali di lusso da sfoggiare, gli uomini si accontentano di viziare belle presenze per poi tradirle nei bordelli quando con il tempo affievoliscono. Insieme mettono al mondo delle creature senza uno scopo o un senso, e mentre i loro figli crescono tristi e spenti, loro cominciano ad invecchiare e a diventare sempre più cinici, passando la fine dei loro giorni ad insultarsi a vicenda e ad odiarsi per poi piangersi ai rispettivi funerali. Questi sono i legami d’amore per come li concepisce Zeus? È assurdo che questo per lui possa essere definito amore. Disse Afrodite. “I pesci che Zeus ha creato sono per la maggior parte brutti e stupidi. Si sarà divertito un sacco a rendermi insoddisfatto della sua creazione sapendo che non potrò contestargli niente dopo la mia ultima uscita. Anche le altre divinità, semidei e presenze mitiche espressero simili lamentele. Quando ebbero finito Dioniso si fece avanti a voce più alta, in modo che gli altri non potessero ignorarlo: “Io non ce la faccio più! Insomma sono il dio dello strepito, devo muovermi, devo perdermi, devo saltare, devo ballare, correre, accoppiarmi, bere, ubriacarmi, succhiare avidamente ogni goccia di vita dal petto di queste creature stupende che noi divinità abbiamo così abilmente creato. Non vi sembra ridicolo che noi dobbiamo accontentarci di guardarli e scommettere sulle loro vite quando potremmo giocare con loro quando ci pare? Anch’ io sono triste senza la distruzione e il sangue, senza l’amore abissale, senza l’ebrezza che il sesso sa regalare in tutte le variegate forme in cui può manifestarsi. Ma non vi manca andare sulla terra e stare in compagnia degli esseri viventi? Ciò che dobbiamo fare è invertire di nuovo il moto di rivoluzione dei pianeti. Ristabilire l’ordine naturale delle cose e far tornare tutto alla normalità. Siamo ancora in tempo per farlo, se non accadrà saremo costretti non solo a non poter stare mai più sulla terra tra gli esseri umani, ma, nel giro di qualche millennio, anche a vederli schiantarsi contro il nostro pianeta.” “Già”, disse Ermafrodito, “è terribile non poter più stare con i mortali. Perché non invertiamo la rotta e torniamo a divertirci?” “è terribile essere costretti a starcene qui tutti quanti rinchiusi. Ma è terribile anche che Zeus abbia donato agli umani un’idea d’ amore così odiosa.” “Non è giusto che i pesci siano tutti così stupidi, che almeno gli avesse dato qualche abilità o potere particolare. La maggior parte di loro sa solo boccheggiare in silenzio. Esigo delle migliorie!”
“Io esigo che vengano inventate armi più potenti, altrimenti finirò con il morire anch’io dalla noia guardando questi mortali. Sono così patetici. Era meglio prima!”
“Sentite,” disse Dioniso, “se lasciamo mano libera a quel pazzo di Zeus e a sua moglie continueremo ad essere tutti quanti insoddisfatti per il resto dei nostri giorni. E noi siamo divinità immortali. Se invertiamo il moto di rotazione riusciremo a salvare la terra dalla catastrofe e allora potremo preoccuparci di risolvere i problemi che più ci interessano in prima persona: guerra, amore, sesso, potere, felicità, minoranze animali e sessuali eccetera eccetera. Ma prima dobbiamo invertire il movimento dei pianeti. Se alcuni di noi si uniscono, elaborano un piano e si fanno coraggio, riusciremo a salvarli, a toccarli e giocare di nuovo con loro. Non ci vorrebbero molti di noi, credo che quattro o cinque basterebbero. Infondo lui ha ucciso da solo suo padre Crono, e prima di lui quest’ultimo aveva ucciso il padre Urano. Una divinità talvolta può soccombere nello scontro diretto contro un’altra divinità. Potremo assaltare lui ed Era mentre dormono, e rovesciare il dominio assoluto di quei folli per poi invertire il moto di rotazione.” Androgino alzò il naso e disse: “Io non credo alla violenza tra le divinità. è immorale”. “Zeus non ha mai mangiato i suoi figli al contrario di Urano, ma potrebbe sempre cominciare a farlo se ci ammutiniamo.” Disse Afrodite. “Uccidere un fratello è sempre poco etico” disse Poseidone. “Io sono il dio della guerra ma Zeus è più potente di me, come di tutti quanti voi. Se dovessimo soccombere perderei tutti i privilegi che mi sono guadagnato” disse Ares. Intanto Zeus ed Era di nascosto avevano osservato ed ascoltato tutto quanto. Ad un segnale del re degli dei, Era uscì dal suo talamo e passò tra le divinità e gli eroi: “Abbiamo fatto molti progressi”, disse, “ma molto altro ancora ci resta da fare. Non è ancora scoppiata alcuna guerra veramente significativa, l’omosessualità è ancora pressoché ovunque repressa o vietata a livello legislativo, le condizioni delle coppie sposate o conviventi sono spesso tristi o quantomeno problematiche, non si fanno orgie e i nuovi pesci sono davvero stupidi. Penso che Zeus debba scendere nuovamente sulla terra a sistemare le cose. Sarebbe d’aiuto se voi ve ne stesse belli comodi a piazzare nuove scommesse invece di interferire con il lavoro del vostro capo. Mentre Era camminava verso i suoi alloggi per raggiungere Zeus, gli dei si misero ad urlargli insulti, schiamazzarono, minacciarono, mostrarono i pugni e addirittura tirarono un masso contro la porta della casa di Zeus, che però non si ruppe. Dopo aver sentito le loro proteste Zeus scese immediatamente sulla terra, annunciando che presto sarebbero state inventate le armi da fuoco, che sarebbero esistite sia le coppie aperte che quelle dichiaratamente gay, che le nazioni sarebbero entrate in conflitto e si sarebbero celebrate più feste cittadine e riti nei boschi. Disse che avrebbe inventato gli squali, i delfini e i cavallucci marini oltre ad altre duecento nuove specie di pesci meravigliose e che l’amore sarebbe stato concepito in modo totalmente diverso attraverso la nascita di nuove religioni e di dispotismi che avrebbero rinforzato i legami affettivi. A quel punto salutò tutti gli dei con disinvoltura e scese sulla terra. “Maledetti idioti!”, urlò Dioniso, “Non vedete quello che Zeus ed Era stanno facendo? Vi stanno tenendo occupati con le vostre preoccupazioni riguardo agli umani, in modo che non vi concentriate sul vero problema della terra – che si sta avvicinando sempre più al sole e che presto esploderà. Se solamente alcuni di voi si svegliassero e si unissero a me, assalteremmo l’olimpo e ci riprenderemo la nostra libertà. Ma non fate che lamentarvi di inutili dettagli. Gli dei s’infuriarono: “Inutili?”
“Scusate non volevo di certo offendervi ma se paragonate i problemi per cui vi state battendo al fatto che presto la terra non esisterà più, le vostre battaglie vi sembreranno cosucce da niente, perché se non giriamo il moto di rotazione in tempo sarà troppo tardi e la nostra creazione, il nostro più piacevole sollazzo, svanirà per sempre nel nulla.
“Cospiratore!” urlò Demetra.
“Antisociale!” urlò Androgino. E tutti gli dei uno dopo l’altro, si misero a insultare Dioniso e a strattonarlo, finchè non lo spinsero via dall’Olimpo e decisero all’unanimità di mandarlo in esilio sulla terra. A quel punto tornarono a lamentarsi e a giocare scommesse, la terra intanto continuò a fare sempre più schifo e ad avvicinarsi sempre di più al sole, finchè nel 3096 non impattò contro di esso, andando così distrutta per sempre.